TELEBENE presenta: Vivere la Speranza 11 marzo 2024. San Gregorio di Nissa: La Mistica sponsale
La scorsa settimana noi di TELEBENE, la Televisione Spirituale Cristiana, abbiamo parlato di Origene, iniziando il ciclo di trasmissioni dedicate alla mistica sponsale.
Oggi proseguiamo il nostro percorso nella Mistica sponsale, parlando di san Gregorio di Nissa.
Il Cantico dei Cantici indica simbolicamente l’unione spirituale della Chiesa, o dell’anima, con Cristo. E tutto il complesso delle Omelie di Gregorio Nisseno, dedicate al Cantico, è costruito sullo schema dell’epettasi: un progresso, una tensione continua dell’uomo verso Dio. In greco classico, questa parola significa “estensione, allungamento”. Il suo uso da parte di san Gregorio di Nissa è legato a questo testo presente nella Lettera di Paolo ai cristiani di Filippi: “Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù”(Fil 3,13-14). Dunque, le Omelie di Gregorio Nisseno sul Cantico dei Cantici hanno la struttura portante dell’ Epettasi: l’essere protesi verso Dio, e “vogliono rappresentare una serie di esperienze successive dell’anima la quale, dopo avere avuto un contatto, sia pure parziale, con lo sposo divino, approfondisce sempre di più il suo rapporto spirituale con lui”.
Oggi parliamo della Mistica sponsale nella spiritualità di Gregorio di Nissa. Quando proseguiremo nelle riflessioni su questo filone importantissimo della mistica, prenderemo in considerazione Agostino d’Ippona e Ambrogio di Milano, per passare a qualche secolo dopo con Bernardo da Chiaravalle, Francesco e Chiara d’Assisi, e Angela da Foligno. Quindi, con un altro salto abbastanza lungo nella Storia Cristiana, ci imbatteremo nel siglo de oro della mistica spagnola, facendovi conoscere la mistica sponsale di Teresa d’Avila e Giovanni della Croce. Infine chiuderemo con Maria Maddalena de’ Pazzi e Padre Pio da Pietrelcina.
Dopo il video dedicato a San Gregorio Nisseno, segue lo spazio riservato al Vangelo di domenica 17 marzo 2024, V domenica di Quaresima, comprendente, naturalmente, anche le relative riflessioni di approfondimento.
Quindi, il programma termina con il Terra Santa News, il contenitore di servizi video realizzati dal Christian Media Center di Gerusalemme, Racconta la Terra Santa attraverso la sua storia, la fede, la cultura e l’attualità, ed è inviato a noi ogni settimana dalla Terra di Gesù.
La Mistica della Croce di Cristo: Padre Pio da Pietrelcina
Padre Pio da Pietrelcina è l’acme, il sommo grado, la punta più estrema della Mistica della Passione e Croce di Gesù Cristo. Egli è nato santo, è cresciuto santo, è vissuto da santo, e la sua è una santità “di sangue”, non solo perché in lui la Passione di Cristo si è manifestata compiutamente e visibilmente, ma anche perché, per quasi tutta la sua vita, ha effuso sangue da quelle stigmate manifestate esternamente, e per ben due volte, a Piana Romana di Pietrelcina nel 1910, e poi a San Giovanni Rotondo nel 1918, scomparendo solo nei giorni precedenti la sua morte. La mancanza di cicatrici, sul suo corpo stigmatizzato, e il ritorno della pelle allo stato precedente alle stigmate, è uno dei Segni più evidenti della soprannaturalità di quelle ferite che Padre Pio chiamava, talvolta, I MONILI DELLO SPOSO.
Padre Pio vive la passione di Cristo da una prospettiva diversa e ben più alta e mirabile, rispetto a quella della riparazione dei peccati, perché insegna che “il peccato non significa trasgredire la legge di Dio, ma, ancora di più: il peccato è tradire l’amore di Dio”. Proprio l’amore per Dio e l’amorevole identificazione con Gesù crocifisso, ha fatto della totale immolazione oblativa del Frate di Pietrelcina, una risposta a quel Gesù che un giorno gli ha detto: “Figlio mio, l’amore si conosce nel dolore, lo sentirai acuto nello spirito, e più acuto lo sentirai nel corpo” . La risposta di Padre Pio è presente nell’idea fondamentale della sua spiritualità oblativa ben espressa da questo pensiero: E poiché il Figlio di Dio ha sofferto per puro amore la sua inaudita Passione, la croce abbracciata per lui “diviene amabile quanto l’amore” .
LE RAGIONI DELLA FEDE: L'EUCARISTIA nel Pensiero dei Padri della Chiesa dei primi secoli
Con l’ultimo appuntamento del programma estivo LE RAGIONI DELLA FEDE, termina anche la serie di catechesi sull’Eucaristia, il Pane degli Angeli. L’ultima catechesi eucaristica è dedicata all’epoca d’oro dei Padri Apostolici e Padri della Chiesa. Dopo aver considerato, nelle scorse puntate, ciò che i Vangeli e San Paolo ci dicono dell’Eucaristia, oggi esaminiamo a grandi linee il pensiero di alcuni Padri Apostolici e Padri della Chiesa in riguardo all’Eucaristia, il Pane dal Cielo, come Segno della Sua perenne Presenza nel nuovo Popolo di Dio: la Chiesa,.
Dopo il video seguirà il Terra Santa News, la raccolta di video e reportage realizzati nella Terra di Gesù ed inviati a noi dal Christian Media Center di Gerusalemme. Racconta la Terra Santa attraverso la sua storia, la fede, cultura e attualità, permettendovi di conoscere e mirare la Terra del quinto Vangelo: quella percorsa da Gesù durante la sua ineguagliabile Missione.
LE RAGIONI DELLA FEDE: "Chi è Gesù". Telebene, la Televisione spirituale cristiana.
Le Ragioni della Fede: “CHI È GESÙ?”. Considerando brevemente le fonti extrabibliche, rabbiniche, e neotestamentarie, il Biblista Padre Antonino Carillo o.f.m. conv., ci parla della storicità di Gesù di Nazareth.
Il Chiostro di Santa Sofia a Benevento 4K Ultra HD 2020
“Il Chiostro prefigura il paradiso”, diceva Onorio d’Autun. In tal senso si può parlare del chiostro come paradiso claustrale e, più precisamente, come paradiso intermedio, come luogo di passaggio dal paradiso perduto di Adamo, al paradiso ritrovato in Cristo.
Il giardino del chiostro scandisce le tappe della spiritualità monastica attraverso quattro tempi: il giardino dell’Eden, il giardino del Cantico dei Cantici, il giardino degli Ulivi, il giardino di Pasqua.
L’attuale chiostro di Santa Sofia in Benevento, risale alla prima metà del XII secolo, ed è parte del monastero benedettino costruito tra il 1142 e il 1176 dall’abate Giovanni IV.
Con questo video vi accompagnamo alla scoperta dell’incantevole Chiostro di Santa Sofia che insieme all’attigua chiesa di Santa Sofia è stato riconosciuto patrimonio universale dell’UNESCO.