Telebene

La Televisione Spirituale Cristiana

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Telebene

 Telebene è una televisione Spirituale. Anzi è la TELEVISIONE SPIRITUALE. 

     

  Telebene è una televisione web cristiana impegnata da trent'anni nell'evangelizzazione e nella divulgazione della Buona Novella annunciata da Gesù Cristo, Figlio di Dio.

  Telebene è una televisione non istituzionale, ma umile e profetica, semplice e fresca come acqua di sorgente, con una particolare predilezione per la spiritualità e la mistica cristiana.

   Una Televisione web  che vive ed opera senza alcun aiuto, ma orgogliosa dello spirito di gratuità che anima i suoi membri, tutti desiderosi di annunciare Gesù Cristo OGGI, con i mezzi di OGGI.

 

   Telebene  è L'unica Televisione  che opera senza fini di lucro, e senza alcun aiuto economico, ma solamente animata dallo spirito di servizio dei suoi collaboratori che gratuitamente hanno ricevuto e gratuitamente sono chiamati a dare. Questo è il vero, autentico, spirito che permea ogni anima che vive immersa nella dimensione mistica di un Dio che è amore, offre amore,  e richiede amore gratuito dalle  sue creature.


Vivere la Speranza


   Il nostro programma Vivere la Speranza è trasmesso anche 

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Diamo, infine, la nostra  disponibilità a  fornire i nostri video, gratuitamente, a ogni  televisione che ne faccia richiesta 


Vivere la Speranza

 Vivere la Speranza è realizzato e prodotto da TELEBENE, la Televisione Spirituale, che opera con spirito di gratuità e senza fini di lucro, alla Scuola mirabile di Gesù, Via, Verità, e Vita, del Cuore Immacolato di Maria, e dei protettori: Padre Pio da Pietrelcina e don Giacomo Alberione.



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  Con el Vídeo llegado de la Tierra de Jesús, por el Christian Media Center de Jerusalén, Telebene, la Televisión espiritual cristianaa, abre una nueva frente de su empeño de evangelización, dirigiendo una particular atención a los telespectadores cristianos de lengua española. 





La Mistica del Cuore di Gesù in San Bernardo da Chiaravalle


    TELEBENE, la Televisione Spirituale Cristiana, prosegue il suo percorso di ricerca della Mistica di Gesù. Dopo aver considerato, per sommi capi, la mistica della croce, inizia un nuovo capitolo dedicato alla Mistica del Cuore di Gesù.

    Radicata nella devozione a Cristo crocifisso come simbolo dell’amore di Dio per l’umanità, e per questo profondamente connessa con quelle della passione e sponsale, la mistica del Cuore di Gesù risale al medioevo, e particolarmente a San Bernardo da Chiaravalle, il vero Padre e Maestro della mistica medioevale. Con Lui la mistica è meno speculativa e più pratica e viva, fondata sulla volontà e sul sentimento . Tutto questo permette al grande mistico Cistercense di orientare la sua contemplazione sul mistero della morte e risurrezione di Cristo, che conduce Bernardo alla contemplazione dell’Amore rivelato nel dolore, se è vero che la più bella prova dell’amore divino è proprio Nostro Signore Gesù Cristo, incarnatosi e morto per noi. Dunque, in quanto vero uomo e vero Dio, Gesù sta al centro dell’elaborazione teologica, della ricerca spirituale, e delle tre mistiche di San Bernardo: quella della croce, di cui si è già parlato in precedenza, quella del Cuore di Gesù, considerata nell’appuntamento odierno, e quella sponsale, di cui si avrà modo di parlare in seguito. Molto caro a Bernardo e alla mistica cistercense è l’amore verso la santa umanità di Cristo, nella quale si trova il punto di congiunzione tra la miseria umana e la misericordia di Dio.

   Quando Bernardo “vuole parlarci del cuore umano e del Cuore di Gesù si richiama alla Sacra Scrittura e, in modo particolare, si basa sul testo del primo comandamento enunciato nel Deuteronomio e confermato da Gesù: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze» . Questa formula contiene per Bernardo tutto un programma di crescita spirituale. “O cristiano – dice Bernardo nel sermone XX -, impara da Cristo come devi amare Cristo. Impara ad amare con tenerezza, ad amare con prudenza, ad amare con fortezza: con tenerezza, affinché le attrazioni, con prudenza, affinché le seduzioni, con fortezza, affinché le persecuzioni non ci strappino dall’amore del Signore. Se non vuoi lasciarti attrarre dalla gloria del mondo o dai piaceri della carne, che Cristo, la sapienza stessa, sia per te più amabile di tutte queste cose; se non vuoi lasciarti sedurre dallo spirito della menzogna e dell’errore, che Cristo, la verità stessa, sia la tua luce; se non vuoi essere soggiogato dalle avversità, che Cristo, la potenza stessa di Dio, sia il tuo sostegno” .

   Bernardo da Chiaravalle distingue un triplice amore di Gesù nei nostri confronti: «Amò con dolcezza, con sapienza, con fortezza. Dolce direi il Suo amore, perché si rivestì di carne, perché evitò la colpa; forte perché sostenne la morte… Nell’assumere la carne fu condiscendente verso di me, evitando la colpa provvide a sé, accettando la morte soddisfece al Padre…» . Onorare il Cuore di Gesù significa, per S. Bernardo, onorare la persona stessa di Gesù, quale è apparso nella nostra umanità, rivelatrice dell’amore infinito di Dio per le sue creature, peccatrici e perdute” .

   “San Bernardo ci esorta a tale amore con i più commoventi accenti, come quando dice: “Chi non amerebbe un cuore così divino e trafitto per noi? Chi non gli restituirà amore per amore? Chi si rifiuterà ai suoi casti amplessi? Noi dunque, ancora chiusi in questo corpo mortale, amiamolo con tutte le nostre forze, onoriamolo con tutta la nostra devozione, invochiamolo con tutte le nostre preghiere” .



La Mistica della Croce di Cristo: Padre Pio da  Pietrelcina



   Padre Pio da Pietrelcina è l’acme, il sommo grado, la punta più estrema della Mistica della Passione e Croce di Gesù Cristo. Egli è nato santo, è cresciuto santo, è vissuto da santo, e la sua è una santità “di sangue”, non solo perché in lui la Passione di Cristo si è manifestata compiutamente e visibilmente, ma anche perché, per quasi tutta la sua vita, ha effuso sangue da quelle stigmate manifestate esternamente, e per ben due volte, a Piana Romana di Pietrelcina nel 1910, e poi a San Giovanni Rotondo nel 1918, scomparendo solo nei giorni precedenti la sua morte. La mancanza di cicatrici, sul suo corpo stigmatizzato, e il ritorno della pelle allo stato precedente alle stigmate, è uno dei Segni più evidenti della soprannaturalità di quelle ferite che Padre Pio chiamava, talvolta, I MONILI DELLO SPOSO.

   Padre Pio vive la passione di Cristo da una prospettiva diversa e ben più alta e mirabile, rispetto a quella della riparazione dei peccati, perché insegna che “il peccato non significa trasgredire la legge di Dio, ma, ancora di più: il peccato è tradire l’amore di Dio”. Proprio l’amore per Dio e l’amorevole identificazione con Gesù crocifisso, ha fatto della totale immolazione oblativa del Frate di Pietrelcina, una risposta a quel Gesù che un giorno gli ha detto: “Figlio mio, l’amore si conosce nel dolore, lo sentirai acuto nello spirito, e più acuto lo sentirai nel corpo” . La risposta di Padre Pio è presente nell’idea fondamentale della sua spiritualità oblativa ben espressa da questo pensiero: E poiché il Figlio di Dio ha sofferto per puro amore la sua inaudita Passione, la croce abbracciata per lui “diviene amabile quanto l’amore” .