Il Primato di Pietro e il Vescovo di Roma
TELEBENE, la Televisione Spirituale Cristiana, porta alla vostra attenzione e riflessione uno dei temi più importanti e delicati sulla figura del Papa nell’ambito della Chiesa Cattolica e della stessa Cristianità: Il Primato di Pietro e il Vescovo di Roma.
Con l’aiuto del filosofo don Massimiliano Del Grosso, oggi cercheremo di penetrare più a fondo sul senso di questo primato, considerando innanzitutto i testi del Nuovo Testamento che fanno riferimento al momento in cui Gesù dice a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” . Successivamente, il Risorto chiederà a Pietro di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle . Considerando la prassi che vede il Vescovo di Roma erede del mandato Pietrino, ci chiederemo come mai nel primo millennio molti vescovi hanno messo in discussione il primato del vescovo di Roma, fino ad arrivare allo scisma d’Oriente del 1054?
In tale importante considerazione sul primato di Pietro e sulla sua successione, saranno innestate ulteriori riflessioni sulla costituzione dogmatica «Pastor aeternus» del Concilio Vaticano I promulgata il 18 luglio 1870 che dichiara dogmaticamente l’infallibilità del vescovo di Roma quando, parlando ex cathedra, intende definire una dottrina in materia di fede e morale come divinamente rivelata, e che come tale essa va creduta con certezza da tutta la Chiesa. Ricordiamo, ad esempio, la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria nel 1950: in quella circostanza il Papa Pio XII proclamò il dogma senza convocare un apposito concilio, solo effettuando presso i vescovi del mondo una semplice consultazione.